Non appena ho partorito l’idea di questo blog a tema anime e manga, ho subito pensato di disegnare io stessa il logo del sito.
Una volta scemato l’entusiasmo, i dubbi hanno iniziato ad assalirmi: sarei stata effettivamente in grado di creare un’immagine bella e d’impatto? La risposta fornita da anni e anni di mancata autostima è stata, chiaramente, “no”. In effetti, disegnando attivamente da poco più di un anno, ero consapevole che sarebbe stato difficile tirar fuori qualcosa di visivamente efficace non solo per i limiti della mia tecnica (ancora in fase di crescita), ma anche per la mia mancata capacità di usare i colori. Sebbene io abbia intenzione di imparare a farlo (è uno dei miei obiettivi di quest’anno per il disegno), mi ci vorrà comunque del tempo prima di abituare l’occhio e la mano. Non avevo intenzione di aspettare così tanto a lungo: avrei rischiato di perdere entusiasmo e di procastinare.
Per rendere giustizia al tempo passato in psicoterapia, ho deciso di non scoraggiarmi e di provare a disegnare qualcosa con le mie capacità del momento. Se proprio non fosse uscito nulla di buono, avrei potuto comunque usarlo come esercizio utile per riprendere gli studi di prospettiva.
Una ragazza davanti alla tv…
A dispetto della mia insicurezza, la mia mente ha subito ideato l’immagine del logo. È vero che il nome del blog tracciava già la strada.
Ho subito pensato a un disegno che ritraesse una ragazza intenta a guardare assorta la tv. Lei avrebbe dovuto avere caratteristiche fisiche molto simili alle mie (per quanto stilizzate) e l’ambiente circostante avrebbe dovuto ricreare un’atmosfera nerd e orientale. Per definire l’immagine che avevo in testa, mi sono scattata delle foto in salotto. Non ho il coraggio di mostrarle, ma mi sono divertita molto a provare diverse angolazioni. Alla fine, ho scelto una foto che aveva in primo piano la televisione (e la Ps5) dietro la quale apparivo io seduta a gambe incrociate per terra.
Mi sono messa all’opera, ma come immaginavo non è stato affatto semplice. Ho cercato di applicare la prospettiva con un punto di fuga e di riprodurre quello che vedevo in foto nella maniera più fedele possibile. Ciò che è venuto fuori, però, non mi piaceva.
… una ragazza che legge
Per rincuorarmi, ho deciso di provare ad abbozzare un’altra immagine che mi ronzava in testa e che nasceva dal sottotitolo del blog. In questo sito si parla di anime visti a merenda e di manga letti a colazione. Quindi, la ragazza avrebbe dovuto anche leggere qualcosa oltre a stare davanti alla televisione.
Il mio salotto è stato nuovamente allestito come set fotografico. Questa volta, ho reso protagonista la poltrona dell’angolo lettura. Dopo aver trovato una posizione più dinamica ma semplice da riprodurre e averla immortalata sull’iPad, ho ripreso la matita e ho ricominciato a disegnare.
Il risultato è stato questo:

Chat GPT pensaci tu!
Il disegno della ragazza che legge non mi dispiace affatto. Sono anche piuttosto contenta di come sono riuscita a riprodurre la profondità della poltrona e la posa che avevo assunto. Nonostante tutto, però, non ero convinta di poter usare quest’immagine come logo.
A rendermi perplessa era soprattutto l’uso del bianco e del nero. Per quanto mi piaccia in generale, non lo vedo adatto a un blog. Non è sufficientemente d’impatto, almeno per come lo disegno io. E così, ho pensato di chiedere aiuto a Chat GPT. La “consegna” che le (o gli?!?) ho dato era la stessa da cui ero partita per realizzare la ragazza davanti alla tv. Sfortunatamente, non ho potuto inserire i riferimenti a Jujutsu Kaisen, a Naruto o a Berserk per non violare il copyright.
Ho fatto diversi tentativi.




Dopo aver tolto gioielli inutili, aver allungato i capelli, chiesto vestiti migliori e qualche poster in meno, è venuta fuori lei:

Non appena l’ho vista, ho capito che era quella giusta. Io adoro il giallo e la sua grande presenza in quest’immagine non fa che renderla ancora più bella. Ho comunque voluto fare un ultimo tentativo chiedendo a Chat GPT di mettere la ragazza di fronte alla tv.

Per quanto l’immagine fosse ugualmente interessante, non mi restituiva quello stesso impatto che la figura frontale è in grado di offrire. E così, il logo di Anime a Merenda è stato deciso.
Non è un mio disegno e un po’ mi dispiace… ma continuerò a provarci e chissà che un giorno non riesca a realizzare qualcosa di altrettanto accattivante e carino.
E voi che ne pensate di questo logo?
Federica Crisci