Se mi chiedessero di nominare i miei anime del cuore, The apothecary diaries figurerebbe tra i primi 5 titoli. Dalla prima volta che l’ho visto (parliamo dell’autunno del 2024, quindi non molto tempo fa), mi è rimasto in testa e non ho potuto fare a meno di innamorarmene. L’arrivo dei nuovi episodi su Chruncyroll ogni venerdì mi ha fornito la scusa perfetta per un ulteriore rewatch. Mi serviva per raccogliere un po’ di idee su cosa scrivere in questo articolo, ma non posso negare di essermelo goduto tantissimo, proprio come la prima volta.
La trama de Il monologo della speziale
Maomao è una giovanissima speziale che lavora nel quartiere dei piaceri cittadino. Ama qualsiasi cosa abbia a che fare con il mondo dei farmaci e trascorre il tempo a sperimentare nuove cure o a studiare erbe, veleni e le proprietà di elementi vegetali o animali. Tutto questo fino al giorno in cui non viene rapita e venduta come serva alla Corte Interna del Palazzo Imperiale, il luogo in cui sono radunate le numerose cortigiane tra le quali l’Imperatore dovrà scegliere la sua sposa. Pur volendo passare inosservata, Maomao non può fare a meno di tenere a bada la sua curiosità né il suo senso di giustizia. E così, quando si accorge del perché i neonati figli dell’imperatore stanno deperendo a vista d’occhio, escogita un modo per salvare loro la vita. In questo modo, finisce per farsi notare da Jinshi (in italiano Renshi, non so bene perché), un personaggio misterioso e importante della Corte Interna, che inizierà a coinvolgerla nella risoluzione degli intrighi di palazzo.
La Sherlock della Corte Interna
Inizialmente, sembra che ogni puntata sia incentrata su un enigma da risolvere. Solo dopo alcuni episodi ci si rende conto che i fili delle diverse trame sono inevitabilmente intrecciati e hanno molto più da raccontarci di quanto non abbiano già fatto. Per ogni mistero risolto si aprono altri punti interrogativi che rendono la trama sempre più intricata e sorprendente.
Al centro di questa fitta rete di macchinazioni e d’imbroglio si trova – spesso suo malgrado – Maomao. Grazie alle conoscenze accumulate nel tempo e attraverso un’attenta analisi di ciò che le si presenta davanti agli occhi, la speziale riesce ad arrivare sempre alla risoluzione del problema. Nonostante il suo brillante intuito, la ragazza cerca sempre prove che riescano a dimostrare le sue congetture.
Questa struttura a giallo combinata con la presenza di una protagonista simile mi hanno riportato alla mente Sherlock, la meravigliosa serie con Benedict Cumberbatch e Martin Freeman. Ho rivisto il detective del 221B di Baker Street nella giovane speziale. È probabile che questo sia uno dei motivi per cui non ho potuto fare a meno di amare The apothecary diaries.
Un’eroina atipica (e meravigliosa proprio per questo)
Trovo entusiasmante che al posto dell’uomo intelligente e arguto vediamo agire una donna dalle stesse qualità. Non è scontato, soprattutto nel mondo dei manga e degli anime. In queste narrazioni è difficile trovare personaggi femminili in grado di autodeterminarsi o con caratteristiche fisiche e caratteriali lontane dai modelli canonici che ruotano intorno agli archetipi della giovane vergine o della femme fatale.
Maomao non è solo molto intelligente e competente nel suo settore, ma è anche completamente disinteressata all’aspetto sentimentale. Il suo unico amore sono le piante, i veleni, i medicinali. Non nutre il minimo interesse per altro, tanto da distrarsi facilmente quando la conversazione prende una piega per lei poco stimolante per lei. Bisogna però riconoscere che lo sviluppo delle sue abilità mediche non è stato solo frutto di passione, ma anche di necessità. Provenendo da una classe sociale bassa, Maomao è consapevole che potrà ottenere solo quello che sarà in grado di raggiungere con le sue capacità. Pur di vivere una vita lunga e tranquilla, Maomao affina al massimo le sue conoscenze e cerca di non farsi coinvolgere più del dovuto, soprattutto quando si tratta di venire a conoscenza di segreti importanti. Nutre una forma di compassione per chi come lei ha pochi mezzi tanto da non voler puntare il dito contro nessuno neanche se colpevole.
È un’eroina che s’imbruttisce pur di non attirare attenzioni non volute. Non si preoccupa di sporcarsi, di avere un odore sgradevole o di comportarsi come tutte le altre ragazze in cerca di marito. Maomao s’ingegna per bastarsi da sola. Tutto questo la rende un gran bel personaggio.
Un coprotagonista che ricorda le ragazze degli shojo
Negli shojo manga o nelle light novel in cui le protagoniste sono donne è piuttosto difficile trovare uomini che s’innamorano senza essere ricambiati (a meno che non siano gli amici d’infanzia). In The apothecary diaries succede. Non vediamo il sentimento d’amore crescere nella donna tra sfondi a fiori e tormenti interiori degni dell’Amleto shakespeariano. In quest’anime – tratto dai romanzi di Natsu Hyūga – è Jinshi a cadere preda del furor amoris. Tra l’altro, la “vera bellezza” della storia è proprio lui, non Maomao.
Il capo della Corte Interna è un altro personaggio molto interessante che la serie ci offre. Alla fine della prima stagione, la sua vera identità non è ancora palesata, anche se intuibile. Il suo carattere infantile a allo stesso tempo generoso e volenteroso di imparare ricorda quello caratteristico delle protagoniste shojo. Anche lui, un po’ come Maomao, aspira alla possibilità di autodeterminarsi e a poter scegliere chi essere. È interessante che pur appartenendo a una classe sociale molto più alta di quella di Maomao (tra le più auspicabili), Jinshi si senta ugualmente prigioniero della sua condizione e sia esposto a dei rischi. La seguente riflessione di Maomao in una delle puntate è illuminante da questo punto di vista:
La Corte Interna è una gabbia d’oro. Non è poi così diversa dal quartiere dei piaceri.
Una storia d’amore tutta particolare
La dinamica relazionale tra Jinshi e Maomao è estremamente divertente e rappresenta uno dei nodi fondamentali intorno ai quali si intreccia la storia. L’incapacità della speziale di afferrare i sentimenti del ragazzo e la sua totale mancanza di malizia anche nelle situazioni più imbarazzanti (come l’ “esame” del corpo di Libai) rendono molte scene comiche e memorabili.
È chiaro che l’intenzione è quella di portare i due ad avvicinarsi e Maomao ad aprirsi all’amore. Gli ostacoli per la coppia potrebbero essere numerosi. Più che la classe sociale, è proprio l’atteggiamento e la personalità della speziale che dovranno subire una trasformazione per permettere alla storia di sbocciare. Sarà interessante vedere come avverrà tutto ciò.
Una serie ricca di temi in un’ambientazione storica credibile
The apothecary diaries tratta tantissimi temi secondari legati alle singole vicende che di puntata in puntata occupano la scena. Dall’invidia verso chi si reputa più fortunata (salvo scoprire poi che non lo è affatto) all’avvicendarsi della fortuna e della sfortuna. Dall’incapacità di comunicare i propri sentimenti al cercare di fare del proprio meglio per ottenere ciò che si desidera.
Alla grande varietà di tematiche si accompagnano tantissimi personaggi provenienti da ogni classe sociale e dai caratteri più disparati. Le loro vicende hanno come sfondo due ambientazioni principali speculari tra loro: la corte imperiale e il quartiere popolare. Quest’ultimo è dipinto come un luogo povero, brutale, affamato di denaro. Sentimenti d’amore e di fratellanza/sorellanza sopravvivono, ma rischiano di essere fatali a chi li dimostra. La Corte Interna può apparire più raffinata grazie alla maestosità dei palazzi e alla rigida etichetta, ma le passioni e gli interessi che la animano sono le stesse della città. D’altra parte, la natura dell’essere umano è sostanzialmente quella. L’educazione e i contesti possono variare al punto da rendere alcuni meccanismi più nascosti e più complessi, ma la base di partenza è sempre la stessa: il desiderio di qualcosa che non si ha.
Animazione e colonna sonora
L’animazione di The apothecary diaries funziona sempre molto bene. L’alternanza tra disegno comico e serio – spesso compresente – movimenta le puntate e contribuisce a rendere il ritmo scorrevole e godibile. I colori usati sono vivaci e adatti all’atmosfera raccontata. Non mancano scelte di regia più cupe che riguardano le storie più inquietanti. In particolare, penso alle sequenze del terzo episodio in cui compare la donna che balla sulle mura oppure lo sguardo quasi omicida di Maomao quando Jinshi nomina suo padre.
Un altro aspetto della serie che trovo meraviglioso sono le opening e le canzoni presenti in alcuni momenti iconici della serie. Vi lascio la mia preferita in assoluto, nel caso la vogliate (ri)ascoltare.
La seconda stagione di The apothecary diaries
L’uscita della seconda stagione di The apothecary diaries era tra le mie grandi attese del 2025. Ho iniziato a vederla, ma sono così curiosa di conoscere i futuri sviluppi che ho iniziato a leggere anche il manga dal punto in cui si è conclusa la prima serie. Credo anche che, una volta finiti i tankobon, andrò avanti con i romanzi. Devo sapere assolutamente che cosa succede!
Parleremo anche della seconda stagione… nel frattempo, se non avete ancora avuto modo di incontrare Maomao, vi consiglio di darle una possibilità di catturarvi con la sua intelligenza e il suo spirito.
Scheda tecnica
Titolo originale: | Kusuriya no hitorigoto |
Studio di animazione: | Toho Animation Studio |
Anno di uscita: | 2023 (dal 21 ottobre al 23 marzo 2024) |
Manga: | 14 volumi attualmente disponibili, ma la serie è ancora in corso. In Giappone, il manga è serializzato da Square Enix su Monthly Big Gangan. In Italia, i 13 volumi disponibili sono editi da J-Pop. |
Genere: | seinen, storico, giallo e sentimentale |
Voto: | 5/5 |
Da guardare se: | si amano i misteri, le ambientazioni storiche e le protagoniste anticonvenzionali. |
Federica Crisci
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